IL VOCABOLARIO DEL WEB 3.0

Il termine WEB3 si riferisce a una visione del World Wide Web che va oltre il Web tradizionale, introducendo concetti di decentralizzazione, autonomia e controllo degli utenti sui propri dati. Web3 mira a creare un Internet più aperto e resistente, spesso sfruttando tecnologie blockchain e criptovalute.
Nel contesto di Web3, l’ utente assume un maggiore controllo sulla propria identità digitale, dati e partecipazione alle piattaforme online.

La DECENTRALIZZAZIONE è spesso facilitata da protocolli blockchain e contratti intelligenti che consentono transazioni e interazioni peer-to-peer senza la necessità di intermediari centralizzati.

In sostanza, Web3 si propone di trasformare il modo in cui interagiamo online, mettendo maggiormente in
mano agli utenti il controllo dei propri dati e della propria esperienza digitale.

  1.  COS’E’ LA BLOCKCHAIN ?

La Blockchain è un registro condiviso, formato da diversi blocchi concatenati su cui vengono registrate, in modo permanente ed immutabile, le transazioni che avvengono sulla rete, senza la necessità di un controllo da parte di un ente centrale.

Ad ogni nuova transazione o alla trascrizione di nuove informazioni, su tutti i computer collegati alla rete (anche definiti nodi), il registro viene aggiornato dopo l’approvazione da parte dei nodi.

Come Funziona la Blockchain

Memento: la Blockchain è una catena di blocchi, che sono lo “schedario” di informazioni relative a transazioni. Ogni volta che si avvia una transazione, tutte le relative informazioni (importo, data, indirizzo a cui inviare l’importo ecc…) devono essere validate dalla rete attraverso un meccanismo di consenso.

E come?

La maggioranza dei nodi deve essere concorde sul fatto che la transazione in questione sia valida. Dopo l’approvazione, i dati vengono trascritti nel blocco in modo permanente ed immutabile.

2.1) La decentralizzazione

Tra le caratteristiche principali della Blockchain c’è la decentralizzazione. In questo tipo di sistemi non esiste un organo centrale che convalida le transazioni. Paragoniamolo, ad esempio ad un bonifico bancario: la banca certifica che un soggetto ha la disponibilità della cifra che si vuole trasferire e autorizza la transazione. Nella blockchain invece, sono i nodi a svolgere questo processo: ogni nodo ha la stessa rilevanza ai fini dell’approvazione delle transazioni. La decentralizzazione è utile per la sicurezza della rete: maggiori saranno i nodi, maggiore sarà la decentralizzazione e di conseguenza la rete sarà più sicura.

2.2) La sicurezza

La sicurezza di un Blockchain si collega al concetto di “hash”, un codice numerico che identifica un determinato blocco della catena. In ogni blocco oltre ai dati trascritti e all’hash del blocco (che varia ogni volta all’inserimento di nuovi dati), è riportato anche l’hash del blocco precedente. Ciò permette che tutti blocchi siano collegati. Se si provasse a modificare un blocco si dovrebbero modificare tutti gli hash dei blocchi precedenti. Impossibile a dir poco. Questi tre fattori (immutabilità dei blocchi, decentralizzazione e meccanismo del consenso), rende la blockchain sicura.

  1. Perché la blockchain è utile?

La prima cosa da chiarire è che Blockchain non sinonimo di Criprovalute. Queste sono solo una delle applicazioni della Blockchain. I settori in cui è possibile utilizzare questa tecnologia sono innumerevoli:

  • Finanza: con la Blockchain c’è la possibilità di velocizzare le transazioni e ridurre i costi relativi alle commissioni, elidendo gli intermediari. Ammettiamo l’ipotesi di un ordine di bonifico il sabato mattina: i fondi saranno accreditati il martedì successivo, poiché l’ordine deve essere validato dalla banca, che non lavora 24/7.

  • Arte: La blockchain è già impiegata da tempo per certificare opere d’arte e garantirne l’autenticità e tutelare il diritto d’autore, a vantaggio sia degli artisti che dei collezionisti. Un esempio pratico sono gli NFT (Non fungible Token): oggetti digitali unici, identificati in modo univoco, sulla blockchain e che possono essere legati ad un oggetto nel mondo reale.

  • Industrie produttive: Grazie alla blockchain, le aziende riescono a certificare tutta la filiera di produzione. È possibile, ad esempio, garantire che un determinato prodotto abbia basso impatto ambientale. Oppure ricostruire l’intero ciclo di vita del prodotto. Il tutto a vantaggio dei consumatori.

  • Scuola e Università: Alcuni atenei utilizzano la Blockchain per certificare i titoli scolastici. Gli studenti non possono vantare crediti che non hanno legittimamente guadagnato.

  • Mercato immobiliare: è possibile garantire la veridicità dei documenti di un immobile, facilitando i controlli da parte di notai e, soprattutto, degli acquirenti.

 

Parole chiave:

Blockchain: Registro decentralizzato distribuito su tutti nodi che fanno parte della rete

Nodi: Computer che partecipano alla convalida dei dati da trascrivere nei blocchi che formano la rete

Decentralizzazione: Assenza di un ente centrale che convalida le transazioni

Sicurezza: I dati trascritti nei blocchi non possono essere modificati, per farlo sarebbe necessario avere il controllo di più del 50% della rete.

Applicazioni Pratiche: Finanza, Arte, Pubblica amministrazione, filiere produttive ecc…

  1. COS’È UN NFT

NFT è l’acronimo di non-fungible token, una tipologia di asset digitali che si differenziano da altri token per la loro unicità. Facciamo un esempio; un Bitcoin può essere scambiato con un altro, perché è uguale al primo ed avranno lo stesso valore. Gli NFT sono diversi: una volta creati, sono registrati sulla blockchain, non sono intercambiabili e non possono essere copiati. L’oggetto digitale creato sarà unico ed essendo stato trascritto sulla Blockchain, non potrà essere modificato.

Qualsiasi oggetto digitale può diventare un NFT: una foto, una canzone, un video e persino un sms possono diventare dei token non fungibili. Immaginate le molteplici applicazioni pratiche di questa tecnologia. Gli NFT sono nati nel 2017 quando furono creati i Cryptokitties, un gioco di gatti collezionabili basato su blockchain. Il boom si avrà soltanto nel 2021, quando l’artista americano Bepple venderà la sua opera NFT “the last 5.000 days” per la strabiliante cifra di 69 milioni di dollari.

Come si compra un NFT

Per poter acquistare un NFT c’è bisogno di un Wallet Crypto. Accedendo ad un marketplace NFT, il più famoso è OpenSea, si potranno acquistare i token e detenerli sull’indirizzo collegato al proprio portafoglio. Gli NFT si possono acquistare esclusivamente sulla blockchain che li emette. Sulla blockchain si può pagare con moneta legale oppure, soluzione più diffusa, con criptovalute. Se lo scambio avviene su blockchain Ethereum sarà possibile utilizzare gli Ether per pagare, se la transazione avviene su TRON, si userà la cripto Tron e così via.

OpenSea è solo uno dei tanti marketplace che si possono utilizzare. Con il grande sviluppo del mercato degli NFT, diversi exchange hanno creato la loro piattaforma per mintare e vendere token non fungibili. Vi segnaliamo tra i tanti Binance NFT, Crypto.com, Rarible e Gamestop. Proprio il marchio commerciale: sta creando una sua piattaforma di NFT legata al mondo del gaming.

Va chiarito che possedere un NFT non conferisce il diritto di proprietà del bene, materiale o immateriale: acquistare un NFT di un quadro non concede al possessore del token la proprietà del quadro stesso. Gli NFT sono una categoria di investimento ad alto rischio, senza garanzia di rendimento e di restituzione del capitale. Come per le Criptovalute, anche nel settore NFT ci sono stati tanti i progetti che si sono rivelati delle bolle speculative, che non hanno portato utilità ai possessori. Il consiglio quindi è sempre di informarsi bene sul progetto leggendo ad esempio la roadmap, vedendo chi sono i fondatori e analizzando il volume e il valore delle transazioni.

2. Come possono essere utili gli NFT

2.1 NFT e Arte

Gli NFT permettono la creazione di opere d’arte digitali uniche, oppure la tokenizzazione di opere d’arte fisiche. Cosa significa Tokenizzare un bene? Significa creare la rappresentazione digitale unica di un asset del mondo reale su una Blockchain pubblica, tramite un token non fungibile. L’NFT è, in questo caso, un certificato digitale di autenticità dell’opera d’arte o dell’oggetto da collezione tokenizzato, che può essere detenuto e scambiato facilmente. Questo certificato non può essere contraffatto e nemmeno duplicato. Il valore nel possedere il token non fungibile associato a un’opera d’arte quindi, risiede nella garanzia di possedere un oggetto autentico, unico e non falsificabile. Va chiarito che il certificato non garantisce l’autenticità dell’opera originale, la cui autentica viene effettuata secondo i classici metodi di autenticazione.

2.2 NFT e Gaming

Il settore che più di tutti ha risentito positivamente dell’introduzione degli NFT è sicuramente quello dei videogiochi. Chi, nell’ultimo anno, non ha sentito parlare almeno una volta di Metaverso?! Il termine divenne di uso comune nel 1992, quando lo scrittore Neal Stephenson lo utilizzò nel suo libro Snow Crash. Si tratta di una realtà virtuale condivisa, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar.

Ad oggi, esistono molti metaversi dove gli utenti possono acquistare una land (un pezzo di terra virtuale), dove far vivere il proprio alter ego digitale. Tutti gli oggetti presenti nel metaverso, dagli abiti dell’avatar al nano da giardino, sono NFT che possono essere comprati e scambiati con gli altri giocatori.

Oltre ai metaversi, esistono i giochi play to earn, basati su blockchain che, attraverso l’utilizzo di NFT, permettono ai giocatori di guadagnare o criptovalute o nuovi NFT da rivendere. Nell’ultimo anno, Axie Infinity è diventato uno dei più famosi. Si tratta di un gioco simil-Pokemon dove si crea il proprio team di Axies (NFT). L’obiettivo del gioco è vincere gli scontri contro gli Axies degli altri utenti. La ricompensa al vincitore viene data in AXS, la crypto nativa del gioco.

Un’ultima piattaforma che vi segnaliamo, se siete appassionati di sport, è Sorare: riprende lo spirito del fantacalcio e lo fa diventare digitale. Ogni utente può costruire il proprio team acquistando carte digitali NFT. I partecipanti possono guadagnare denaro reale, vincendo le classifiche settimanali, oppure rivendendo i propri atleti digitali nel marketplace dedicato.

Testo Slide per il post

  1. NFT (non-fungible token) sono una tipologia di asset digitali che si differenziano da altri token per la loro unicità. Sono non fungibili in quanto non possono essere scambiati con token di pari valore come ad esempio le criptovalute.

  1. Qualsiasi oggetto digitale può essere trasformato in NFT: foto, video, canzoni ecc… Possedere un NFT non conferisce il diritto di proprietà del bene, materiale o immateriale: acquistando un NFT di un quadro non si concede al possessore del token la proprietà del quadro stesso.

  1. Per acquistare un NFT c’è bisogno di un Wallet Crypto. Accedendo ad un marketplace NFT, pagando in cripto, si potranno acquistare i token e detenerli sull’indirizzo collegato al proprio portafoglio. Esempi di marketplace sono: OpenSea, Binance NFT, Rarible, Crypto.com.

  1. Nel mondo dell’arte, gli NFT vengono usati per creare opere d’arte digitali uniche, oppure la tokenizzazione di opere d’arte fisiche. Ovvero, si crea la rappresentazione digitale di un asset del mondo reale su una Blockchain pubblica, tramite un token non fungibile.

  1. Nel settore gaming, gli NFT sono gli oggetti da usare nei vari metaversi o anche le skin del proprio avatar. Esistono inoltre giochi play to earn, basati su blockchain che, attraverso l’utilizzo di NFT, permettono ai giocatori di guadagnare o criptovalute o nuovi NFT da rivendere.

Uno smart contract è un programma informatico autoeseguibile progettato per eseguire, gestire e automatizzare transazioni su una blockchain. Questi contratti sono codificati con regole e logiche programmabili, e vengono eseguiti automaticamente quando le condizioni specificate sono soddisfatte. Gli smart contract eliminano la necessità di intermediari e riducono il rischio di frodi, fornendo trasparenza e sicurezza. Sono comunemente utilizzati su piattaforme blockchain come Ethereum per gestire una varietà di transazioni e accordi, inclusi quelli relativi a token, finanza decentralizzata (DeFi) e contratti legali digitali.

Un token è un’unità digitale rappresentativa di un valore o di un asset su una blockchain. I token possono rappresentare una varietà di asset digitali, come beni fisici, diritti d’autore, partecipazioni in una piattaforma o addirittura valute tradizionali. Sono emessi e gestiti attraverso smart contract su piattaforme blockchain, come Ethereum.

Una criptovaluta, d’altra parte, è una forma di valuta digitale che utilizza crittografia per garantire la sicurezza delle transazioni e controllare la creazione di nuove unità. Bitcoin è il primo esempio di criptovaluta, ma ce ne sono molte altre, come Ethereum, Ripple e Litecoin. Le criptovalute sono decentralizzate e basate su una tecnologia chiamata blockchain, che è un registro distribuito e immutabile di tutte le transazioni. Le persone possono utilizzare le criptovalute per effettuare transazioni peer-to-peer in modo sicuro senza la necessità di intermediari come le banche.

1) COS’E’ UN CRYPTO WALLET?

Hai deciso di entrare nel mondo delle crypto e magari vuoi anche comprare un NFT? Quello che ti serve allora è un Wallet Crypto.

Al contrario di quello che si pensa, un Wallet Crypto non serve a conservare le proprie Cryptovalute o NFT, gli asset che vengono acquistati, nascono e resteranno sempre sulla Blockchain. Un Wallet è un’applicazione attraverso cui effettuare transazioni in Cryptovaluta.

2) Chiave pubblica e chiave privata

Nel momento in cui si crea un wallet, il software genera una chiave privata, di solito formata da una serie di 12 o 24 parole scelte a caso. La chiave servirà ad autorizzare le transazioni e a riportare il wallet su qualsiasi dispositivo si vuole. La si può immaginare come il PIN del bancomat o come il PIN dispositivo che si utilizza per l’online banking. La chiave privata, per definizione, non andrebbe MAI condivisa con nessuno e se dovesse essere persa, sarà impossibile recuperarla per accedere al wallet.

Dalla chiave privata, il software genera una stringa alfanumerica: la chiave pubblica o l’indirizzo del wallet. Questa va comunicata al soggetto che deve inviare le Crypto o gli NFT al nostro Wallet. In sostanza ha la stessa funzione dell’IBAN di un conto bancario.

3) Come effettuare una transazione

Quando vogliamo ricevere o inviare asset digitali, abbiamo quindi bisogno della chiave pubblica del ricevente in formato di stringa o semplicemente di un QR nel caso in cui l’operazione venisse effettuata tramite smartphone. La transazione verrà quindi registrata sulla Blockchain con indicazione della data e ora in cui si fa la transazione, dell’indirizzo del mittente e di quello del destinatario. E’ molto importante tenere presente che ogni transazione sulla Blockchain è IRREVERSIBILE.

  1. I vari tipi di Wallet

Esistono tre tipi di wallet che si differenziano tra loro in base al tipo di dispositivo utilizzato e al grado di decentralizzazione.

4.1 Software Wallet

Vengono utilizzati da Pc o laptop, da qualche anno sono stati creati anche in versione mobile-app, hanno la massima decentralizzazione in quanto si è totalmente responsabili della chiave privata. Il più famoso è Metamask e possono essere installati come estensione del proprio Browser così da collegarli direttamente ai siti internet su cui operare. Ad esempio se si vuole acquistare NFT su OpenSea.

4.2 Exchange Wallet

Sono i Wallet creati su piattaforme come Binance o Cripto.com. Non si è in possesso della chiave privata che viene custodita direttamente dalla piattaforma. Per crearli è necessario effettuare la verifica della propria identità attraverso il KYC (Know your customer), l’accesso avviene tramite le credenziali del proprio account sulla piattaforma che, in caso di smarrimento, possono essere recuperate.

4.3 Hardware Wallet

E’ la tipologia di Wallet più sicura in assoluto. Si tratta di una pennetta USB su cui vengono custodite le proprie chiavi digitali. Essendo sempre offline è impossibile da hackerare.

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Un Wallet Crypto è un portafoglio digitale che consente di effettuare transazioni sulla blockchain. Attraverso la creazione di una chiave privata, una serie di 12 parole random scelte dal software, ed una chiave pubblica, una stringa alfanumerica, è possibile inviare e ricevere asset digitali.

La chiave privata, che non andrebbe mai condivisa con nessuno, può essere considerata alla stregua del PIN usato per autorizzare le operazioni sul proprio conto bancario mentre, la chiave pubblica è come se fosse il proprio IBAN. Inserendo l’indirizzo del destinatario – o scansionando il suo QR – sulla blockchain viene registrata una transazione con indicati: gli indirizzi dei soggetti che trasferiscono gli asset, l’importo della transazione, data e ora. Ogni transazione, una volta registrata è irreversibile.

Esistono tre tipologie principali di wallet. Hardware, Software ed exchange wallet. Il più Famoso è sicuramente Metamask che può essere integrato nel proprio browser ed essere utilizzato per accedere ai siti internet su cui si intende operare, come ad esempio OpenSea.

Parole chiave

Wallet: Portafoglio digitale che serve a generare e conservare le proprie chiavi private e pubbliche

Chiave privata: Generata in fase di creazione del Wallet, serve ad autorizzare le transazioni. È come se fosse il PIN del proprio bancomat.

Chiave pubblica: è composta da una stringa alfanumerica o un QR. Serve a ricevere gli asset digitali. Ha la stessa funzione di un IBAN bancario.

Software Wallet: Portafogli on line e decentralizzati di cui si è totalmente responsabili delle chiavi private.

Exchange Wallet: portafogli creati attraverso le piattaforme Exchange come Binance e Crypto.com. Non si hanno direttamente le chiavi private, vi si accede con le credenziali di iscrizione alla piattaforma.

Hardware Wallet: dispositivi fisici su cui vengono conservate le chiavi pubbliche e private. Sono in assoluto i wallet più sicuri perché offline.

BITCOIN è una criptovaluta decentralizzata, introdotta nel 2009 da un individuo o un gruppo di persone sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Funziona attraverso la tecnologia  blockchain, che è un registro pubblico distribuito che tiene traccia di tutte le transazioni.

Il MINING di Bitcoin è il processo attraverso il quale vengono validate e aggiunte nuove transazioni al registro blockchain. I minatori, risolvono complessi problemi matematici, noti come proof-of-work, utilizzando la potenza di calcolo dei loro computer. Il primo minatore a risolvere con successo il problema ha il diritto di
aggiungere un nuovo blocco alla blockchain e viene ricompensato con nuovi bitcoin. Questo processo rendeil sistema sicuro e fornisce un incentivo per partecipare al network Bitcoin.

Ethereum è una piattaforma open-source basata su tecnologia blockchain progettata per supportare lo sviluppo e l’esecuzione di contratti intelligenti e applicazioni decentralizzate (DApp). Creato nel 2015 da Vitalik Buterin, Ethereum utilizza una criptovaluta chiamata Ether (ETH) come mezzo di scambio per le transazioni sulla rete. La caratteristica chiave di Ethereum è la sua capacità di eseguire codice di programmazione complesso attraverso i contratti intelligenti, che sono autonomi e auto-eseguibili. Questa flessibilità ha contribuito a sviluppare un ecosistema diversificato di progetti DeFi (finanza decentralizzata), NFT (token non fungibili) e altro ancora, rendendo Ethereum una delle blockchain più influenti e utilizzate al mondo.

La PROOF OF WORK (PoW) è un algoritmo di consenso utilizzato nelle blockchain per garantire la sicurezza evalidare le transazioni. Nel contesto di criptovalute come Bitcoin, i partecipanti, noti come “minatori”, devono risolvere complessi problemi matematici per creare un nuovo blocco e confermare le transazioni.
Risolvere questi problemi richiede una considerevole potenza di calcolo e, una volta che il problema è risolto, il nuovo blocco viene aggiunto alla blockchain. La PoW è un sistema sicuro, ma richiede un notevole consumo di energia per il mining, motivo per cui sono stati sviluppati altri algoritmi di consenso più efficienti dal punto di vista energetico, come la proof of stake (PoS).

La PROOF OF STAKE (PoS) è un algoritmo di consenso utilizzato nelle blockchain per validare e confermare le transazioni e per creare nuovi blocchi. A differenza della proof of work (PoW), che richiede la risoluzione di complessi problemi matematici, la PoS assegna il diritto di creare un nuovo blocco basandosi sulla quantità
di criptovaluta posseduta e “stakeggiata”; (bloccata come garanzia) da un partecipante. In sostanza, più criptovaluta una persona possiede e blocca come stake, maggiore è la probabilità che venga selezionata per convalidare e aggiungere un blocco alla blockchain. La PoS è vista come un’ alternativa più energeticamente efficiente rispetto alla PoW.

Un exchange centralizzato è una piattaforma di trading che opera attraverso un’entità centrale o un intermediario. Gli utenti depositano i loro fondi sulla piattaforma, che li gestisce e facilita le transazioni. Questo tipo di exchange controlla e detiene la custodia degli asset degli utenti, ed è spesso soggetto a
normative e leggi finanziarie.
Un exchange decentralizzato (DEX), al contrario, opera senza una figura centrale di controllo. Utilizzando la tecnologia blockchain e contratti intelligenti. Un DEX consente agli utenti di scambiare direttamente i loro asset senza dover affidare la custodia a una terza parte. Gli utenti mantengono il controllo dei propri fondi durante le transazioni, il che aumenta la sicurezza e la privacy. I DEX sono spesso associati al concetto di finanza decentralizzata (DeFi) e promuovono l’autonomia degli utenti nel processo di trading.

La DeFi, o finanza decentralizzata, è  un insieme di servizi finanziari costruiti su blockchain e tecnologie decentralizzate. L’obiettivo della DeFi è creare un sistema finanziario aperto, accessibile e senza intermediari centralizzati. Questi servizi includono prestiti, scambi, assicurazioni e altro, gestiti attraverso contratti intelligenti su blockchain come Ethereum.
Nel contesto della DeFi, le persone possono effettuare prestiti o prendere in prestito fondi senza l’intermediazione di istituzioni finanziarie tradizionali. Le transazioni avvengono attraverso smart contract, il che significa che le regole e le condizioni sono definite in modo autonomo e automatico dal codice, senza la necessità di intermediari. La DeFi ha guadagnato popolarità per la sua capacità di fornire servizi finanziari globali in modo più accessibile e inclusivo, consentendo a chiunque con accesso a Internet di partecipare al sistema finanziario.

Un bridge per blockchain è un meccanismo che consente il trasferimento di asset digitali o dati tra due
blockchain diverse. Le blockchain, essendo spesso indipendenti e separate, possono avere diverse regole e
protocolli. Un bridge serve da connessione per facilitare lo scambio di informazioni e asset tra queste
diverse catene di blocchi.
I bridge per blockchain sono particolarmente utili nelle applicazioni di finanza decentralizzata (DeFi) e
nell’ecosistema delle criptovalute. Possono consentire, ad esempio, il trasferimento di token da una
blockchain a un’altra per sfruttare specifiche funzionalità o opportunità presenti su ciascuna blockchain.
È importante notare che i bridge devono essere progettati con sicurezza, poiché possono presentare rischi
di sicurezza se non implementati correttamente. La progettazione di bridge efficaci e sicuri è un elemento
chiave per consentire l’interoperabilità tra diverse blockchain.

Una DAO, o Decentralized Autonomous Organization, è un’ organizzazione autonoma e decentralizzata basata su contratti intelligenti e tecnologia blockchain. Una DAO utilizza il consenso della comunità e la trasparenza della blockchain per prendere decisioni in modo democratico e automatizzato. Gli azionisti o membri della DAO detengono token che conferiscono loro diritti decisionali proporzionali al numero di token posseduti. Le decisioni, come ad esempio gli investimenti o le modifiche alle regole della DAO, vengono raggiunte attraverso votazioni basate su questi token. Le DAO sono progettate per eliminare la necessità di un’autorità centralizzata, consentendo una gestione più democratica e trasparente delle risorse e delle decisioni all’interno dell’organizzazione.

POAP, acronimo di Proof of Attendance Protocol; è un tipo di token non fungibile (NFT) utilizzato per rappresentare la partecipazione o la presenza a eventi specifici. In pratica, i POAP sono spesso distribuiti a coloro che partecipano a conferenze, meeting, o altri eventi in cui la presenza è rilevante. Ogni POAP è unico e registrato su una blockchain, solitamente su Ethereum, conferendo un certificato digitale di partecipazione. Gli organizzatori di eventi e le comunità li utilizzano come ricompensa digitale e come mezzo per commemorare la partecipazione alle loro attività.

Il play-to-earn (gioca per guadagnare) è un modello economico emergente all’interno del settore dei videogiochi e delle blockchain. Si tratta di un approccio che permette agli utenti di guadagnare ricompense monetarie o token attraverso la partecipazione e l’interazione con un videogioco o un’applicazione basata
su blockchain.
In molti casi, il play-to-earn è associato ai giochi decentralizzati (DApp) basati su blockchain, dove gli utenti possono guadagnare criptovalute o token di gioco partecipando a varie attività, come la raccolta di risorse, il completamento di missioni o la partecipazione a competizioni. Questi guadagni possono poi essere
utilizzati all’interno del gioco stesso o scambiati su piattaforme di criptovalute per valuta tradizionale. 

Questo modello offre agli utenti una forma di ricompensa tangibile per il loro coinvolgimento nei giochi, creando nuove opportunità economiche e trasformando i videogiochi in vere e proprie economie virtuali.

Il metaverso è un termine utilizzato per descrivere uno spazio virtuale tridimensionale persistente, in cui le persone possono interagire tra loro e con oggetti digitali. Questo concetto va oltre il mondo virtuale tradizionale, spingendosi verso un’esperienza più integrata e condivisa. Nel metaverso, gli utenti possono partecipare a una varietà di attività, come socializzare, lavorare, fare affari, creare e condividere contenuti digitali. L’idea è che il metaverso sia un ambiente in cui le persone possono vivere esperienze digitali in modo più immersivo e collaborativo, spesso utilizzando tecnologie come la realtà virtuale e la realtà aumentata. Aziende e progetti stanno esplorando il concetto di metaverso per creare esperienze più avanzate e interconnesse nel mondo digitale.

La realtà aumentata (AR) è una tecnologia che sovrappone elementi digitali, come immagini, suoni o informazioni testuali, al mondo reale attraverso dispositivi come smartphone, occhiali o visori specializzati.
L’obiettivo della realtà aumentata è arricchire la percezione del mondo circostante aggiungendo dettagli digitali interattivi. Ad esempio, attraverso un’applicazione di realtà aumentata su uno smartphone, è possibile visualizzare informazioni aggiuntive su un oggetto o luogo semplicemente puntando la fotocamera verso di esso. La realtà aumentata è utilizzata in una varietà di settori, tra cui giochi, app di navigazione, formazione e pubblicità interattiva.

La realtà virtuale (VR) è una tecnologia che crea un ambiente simulato al computer che può essere esplorato e interagito dagli utenti in modo immersivo. Utilizzando dispositivi come visori o occhiali VR, gli utenti vengono trasportati in un mondo virtuale che può essere completamente diverso dalla realtà fisica.
In un ambiente di realtà virtuale, gli utenti possono vedere, udire e spesso interagire con gli elementi digitali come se fossero parte integrante di quel mondo simulato. Questa tecnologia è ampiamente utilizzata in settori come i videogiochi, la formazione, la simulazione di ambienti reali per scopi professionali, la terapia e persino la creazione di esperienze di intrattenimento e viaggi virtuali. La realtà virtuale offre un’esperienza completamente immersiva che separa gli utenti dalla realtà circostante,
offrendo nuove possibilità di interazione e esplorazione digitale.

La realtà mista (MR) è una combinazione della realtà aumentata (AR) e della realtà virtuale (VR). In un ambiente di realtà mista, gli elementi del mondo reale e quelli digitali coesistono e interagiscono tra loro.
Questa tecnologia consente agli utenti di vedere e interagire con oggetti digitali come se fossero fisicamente presenti nello spazio reale.
A differenza della realtà aumentata, che sovrappone elementi digitali al mondo reale, la realtà mista integra in modo più dinamico gli oggetti virtuali nello spazio fisico. Gli utenti possono interagire con gli elementi digitali in modo più profondo, mentre questi oggetti virtuali possono reagire e adattarsi al contesto del
mondo reale.
La realtà mista trova applicazioni in settori come la progettazione industriale, la formazione, la medicina e intrattenimento, offrendo esperienze immersive che combinano gli aspetti migliori della realtà virtuale e della realtà aumentata.

L’Extended Reality (XR) è un termine ombrello che include una gamma di tecnologie immersive, tra cui la realtà virtuale (VR), la realtà aumentata (AR) e la realtà mista (MR). L’XR si riferisce a un’esperienza che estende la realtà fisica attraverso l’uso di dispositivi digitali, offrendo agli utenti un ambiente virtuale o la
sovrapposizione di elementi digitali nel mondo reale.
L’Extended Reality è un concetto inclusivo che copre un’ampia gamma di interazioni tra il mondo digitale e quello fisico, consentendo esperienze interattive e immersive. Questa terminologia è spesso utilizzata per sottolineare l’interconnessione e l’evoluzione continua delle tecnologie di realtà virtuale, realtà aumentata
e realtà mista in un’unica categoria di esperienze immersive. 

L’intelligenza artificiale (AI) è un campo dell’informatica che si occupa dello sviluppo di sistemi e algoritmi in grado di eseguire attività che richiedono tipicamente l’intelligenza umana. Questi sistemi sono progettati per apprendere da dati, trarre conclusioni, adattarsi a nuove situazioni e svolgere compiti specifici senza
essere esplicitamente programmati. Le applicazioni dell’intelligenza artificiale comprendono il riconoscimento vocale, il riconoscimento di immagini, il linguaggio naturale, il gioco strategico, la guida autonoma e molto altro.

L’intelligenza artificiale generativa (AI generativa) si riferisce a sistemi di intelligenza artificiale progettati per generare contenuti in modo autonomo, piuttosto che eseguire compiti specifici in risposta a input definiti. Questi sistemi possono essere utilizzati in una varietà di contesti, tra cui l’arte, la creazione di testi, la musica e molto altro.

Uno dei sottocampi dell’AI generativa è rappresentato dai modelli generativi, che includono reti neurali generative (GAN), reti neurali ricorrenti (RNN), reti neurali generative autoregressive (AR), e altro ancora. Questi modelli apprendono da grandi quantità di dati e possono quindi generare nuovi dati che sono in qualche modo simili a quelli di cui hanno appreso.

Un esempio notevole è l’uso di GAN (Generative Adversarial Networks) nell’arte generativa. In questo contesto, un generatore di immagini crea nuove opere d’arte, mentre un discriminatore cerca di distinguere tra le opere create dall’IA e quelle create da esseri umani. Questa competizione tra il generatore e il discriminatore aiuta il generatore a migliorare continuamente la qualità delle sue creazioni.

L’AI generativa è utilizzata anche in altri campi, come la generazione di testi, la creazione di musica, la progettazione di prodotti e altro ancora. Tuttavia, è importante notare che l’uso di AI generativa solleva anche questioni etiche, come la possibilità di creare contenuti falsi o la necessità di definire chi detiene i diritti d’autore per i risultati generati da tali sistemi.

L’arte generativa è un campo artistico che si basa sull’uso di algoritmi e processi computazionali per creare opere d’arte. Questo tipo di arte si distingue dal tradizionale processo creativo umano, in quanto coinvolge spesso l’input di regole o parametri che vengono elaborati da un computer per generare opere visive, musicali o testuali. L’arte generativa può essere vista come una forma di collaborazione tra l’artista e la tecnologia.

Gli algoritmi generativi possono essere progettati in vari modi. Alcuni utilizzano logiche complesse per creare opere d’arte dinamiche e in continua evoluzione, mentre altri possono basarsi su principi più semplici ma ancora capaci di produrre risultati sorprendenti. L’obiettivo dell’arte generativa può variare, da esplorare nuove forme estetiche a riflettere sul ruolo della tecnologia nella creatività artistica.

L’arte generativa può manifestarsi in diverse forme, tra cui:

1. Visual Art: Creazione di immagini, disegni o animazioni mediante algoritmi.

2. Musica Generativa: Composizione musicale automatizzata basata su regole predefinite o input casuali.

3. Testi Generativi: Creazione di testi, poesie o narrativa utilizzando algoritmi.

4. Interactive Installations: Opere d’arte interattive che rispondono ai cambiamenti nell’ambiente o alle azioni degli spettatori.

L’arte generativa spesso sfida le convenzioni artistiche tradizionali e può portare a risultati imprevedibili e innovativi. Artisti e programmatori collaborano in questo campo, esplorando il confine tra creatività umana e intelligenza artificiale.

L’arte digitale è una forma d’arte che utilizza tecnologie digitali per creare opere visive, sonore o interattive. Questo termine può comprendere una vasta gamma di discipline artistiche, inclusi dipinti digitali, illustrazioni, grafica digitale, animazioni, installazioni interattive, opere multimediali e molto altro. L’arte digitale sfrutta gli strumenti informatici e i software creativi per esplorare nuove possibilità espressive.

Ecco alcune caratteristiche chiave dell’arte digitale:

1. Mezzi Digitali: L’artista utilizza strumenti digitali come tablet grafici, software di grafica, programmi di modellazione 3D, e altro ancora, per creare le opere d’arte.

2. Manipolazione e Modifica: L’arte digitale consente un’elevata flessibilità nella manipolazione e modifica delle opere. Gli artisti possono sperimentare con colori, forme e strutture in modi che sarebbero più difficili o impossibili con i mezzi tradizionali.

3. Interattività: Alcune opere d’arte digitali sono interattive, coinvolgendo lo spettatore in modi che vanno oltre l’osservazione passiva. Installazioni digitali e opere multimediali possono rispondere agli input degli spettatori o interagire con l’ambiente circostante.

4. Distribuzione Online: L’arte digitale può essere facilmente condivisa e distribuita online. Artisti possono mostrare il loro lavoro su piattaforme digitali, social media, o anche attraverso opere d’arte che esistono esclusivamente in forma digitale.

5. Collaborazione con Tecnologia: L’arte digitale spesso abbraccia la collaborazione con la tecnologia avanzata, come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale o la realtà aumentata.

6. Esplorazione di Nuove Estetiche: Gli artisti digitali sono liberi di esplorare nuove estetiche, stili e approcci creativi che possono essere unici per il medium digitale.

L’arte digitale può essere creata da artisti di varie discipline, dalla pittura digitale all’animazione digitale, all’arte concettuale digitale. Questa forma d’arte riflette il cambiamento tecnologico e culturale, esplorando nuove modalità di espressione e comunicazione visiva.

La differenza principale tra arte on-chain e arte off-chain riguarda la posizione in cui vengono archiviati gli NFT (Token Non Fungibili) e i relativi metadati.

Arte On-Chain:
  • ID e Metadati su Blockchain: In un NFT on-chain, sia l’ID univoco del token che i metadati associati sono memorizzati direttamente sulla blockchain attraverso smart contract.
  • Certificato di Autenticità: L’ID del token su blockchain funge da certificato di autenticità e unicità del NFT.
  • Gestione e Verifica Dirette: Gli aspetti del token sono direttamente gestibili e verificabili dai proprietari, garantendo maggiore trasparenza.
Arte Off-Chain:
  • ID su Blockchain, Metadati Altrove: Mentre l’ID del token è sempre conservato su blockchain, i metadati spesso sono archiviati altrove, ovvero off-chain.
  • Conservazione dei Metadati: I metadati sono custoditi al di fuori della blockchain, spesso affidati a servizi di hosting e server esterni, che possono essere centralizzati o decentralizzati.
  • Opzione Più Utilizzata: Molte collezioni NFT, come CryptoPunks e il Bored Ape Yacht Club, scelgono di memorizzare i contenuti off-chain, dato che l’archiviazione on-chain può essere costosa.

Considerazioni sull’Archiviazione:

  • Costi e Grandezza dei Dati: L’archiviazione on-chain può essere costosa a causa delle dimensioni dei dati da registrare sulla blockchain.
  • Decentralizzazione vs. Centralizzazione: L’archiviazione off-chain può essere centralizzata o decentralizzata. La decentralizzazione, ad esempio tramite sistemi come IPFS, riduce il rischio di chiusura improvvisa, ma il servizio di hosting centralizzato potrebbe comportare tale rischio.

In sintesi, mentre l’arte on-chain offre una maggiore gestione diretta e verificabilità su blockchain, l’arte off-chain spesso sceglie di conservare i metadati esternamente per affrontare problemi di costi e dimensioni dei dati, optando per servizi di hosting centralizzati o decentralizzati. La scelta tra le due dipende dalle priorità degli artisti o dei creatori di collezioni NFT.

I Bitcoin Ordinals, , noti anche come NFT su Bitcoin, sono asset non fungibili salvati su un satoshi, l’unità di misura più piccola di BTC. Questa nuova categoria di token, chiamata anche “Inscription“, è emersa all’inizio del 2023, portando a un notevole aumento delle transazioni sulla rete Bitcoin.

Lo standard BRC-20 consente agli sviluppatori di creare sia NFT che token fungibili, simili alle normali criptovalute. Questo standard, simile all’ERC-20 utilizzato su Ethereum, opera in modo tecnologicamente diverso. I token BRC-20 non si basano sugli smart contract, ma salvano file o “script” sulla blockchain di Bitcoin. Questi dati, noti come “ordinal inscriptions“, vengono utilizzati per attribuire i token a ogni singolo satoshi, consentendo agli utenti di eseguire diverse azioni come il deploy, il minting, il trasferimento e lo scambio.

Gli “Ordinal Inscriptions” sono dati salvati sulla blockchain di Bitcoin che consentono agli utenti di eseguire varie operazioni legate ai Bitcoin Ordinals. Questi includono il deploy, il minting, il trasferimento e lo scambio dei token. Grazie a questo sistema, è stato possibile estendere l’utilizzo dei Bitcoin Ordinals anche ai token fungibili, aprendo nuove possibilità per gli sviluppatori e gli utenti.

 

la Crypto Arte rappresenta un movimento artistico unico nato sulla blockchain, caratterizzato da opere d’arte digitali  associate a token unici e  sulla blockchain. Questo movimento sfrutta il concetto di scarsità digitale, consentendo la compravendita di beni digitali come se fossero beni fisici. Si possono definire Crypto Arte tutti i lavori artistici (digitali o fisici) che rappresentano  e raccontano il mondo del web3 e  delle cryptovalute,

Quali sono alcune delle caratteristiche chiave della Crypto Arte?

  • Geograficamente Agnostica: Artisti da tutto il mondo partecipano, rendendo CryptoArt il primo movimento artistico veramente globale.
  • Democratica: Ogni persona è incoraggiata a partecipare indipendentemente da abilità, formazione, classe, genere, razza, età, credo, ecc.
  • Decentralizzata: Strumenti e linee guida riducono il potere di intermediari e aumentano l’autonomia degli artisti.
  • Anonima: L’uso di pseudonimi consente agli artisti di creare e vendere opere d’arte rimanendo anonimi, liberandoli dal giudizio sociale.

 

 Chi sono i CryptoArtisti?

I CryptoArtisti possono essere suddivisi in due categorie principali: artisti esperti in tecnologia e artisti autodidatti.

  • Artisti Esperti in Tecnologia: Tech-savvy, capaci di lanciare e gestire autonomamente opere d’arte digitali . Esempi includono Guile Gaspar da CryptoKitties e John Watkinson, l’artista dietro CryptoPunks.

  • Artisti Autodidatti: Artisti generalmente non addestrati o autodidatti che partecipano attraverso piattaforme democratiche che forniscono strumenti per creare, acquistare e vendere opere d’arte sulla blockchain senza commissioni di terze parti.

4. Cosa è Dada.nyc?

Dada.nyc, fondata da Beatriz Helena Ramos, è una piattaforma che ha iniziato come un’applicazione di disegno collaborativo. Oltre a creare un’ampia comunità di artisti autodidatti, Dada.nyc consente l’acquisto di opere d’arte tramite blockchain, reinvestendo il 30% dei profitti nello sviluppo della piattaforma e finanziando progetti artistici nella comunità.

5. Cosa sono i Rare Pepes?

I Rare Pepes rappresentano una parte importante della cultura, estetica e tecnologia di Crypto Arte. Originati come meme, i Rare Pepes sono opere d’arte digitali  scambiabili sulla blockchain. Creati attraverso la piattaforma CounterParty e venduti tramite il Decentralized Exchange (DEX), i Rare Pepes sono considerati opere d’arte uniche .

Nightshade è uno strumento gratuito sviluppato dall’Università di Chicago per proteggere le opere d’arte digitali. Creato per disturbare le intelligenze artificiali (AI), impedisce loro di copiare opere d’arte coperte da copyright. Nightshade altera le opere d’arte online modificando i pixel in modo che sembrino completamente diversi agli occhi degli algoritmi delle AI. In questo modo, le immagini diventano inutilizzabili per l’addestramento delle AI

Nightshade mira a proteggere gli artisti digitali da copie non autorizzate da parte delle AI. L’obiettivo è rendere il furto digitale meno conveniente e spingere le aziende a pagare le licenze per l’uso delle immagini. Questo strumento è utile per una vasta gamma di professionisti creativi, inclusi artisti “da museo”, disegnatori, illustratori e fotografi. L’obiettivo è preservare la diversità creativa e proteggere i diritti d’autore. Puoi scaricare Nightshade gratuitamente dal sito ufficiale dell’Università di Chicago o da altre fonti affidabili che offrono il software. Assicurati di seguire le istruzioni di installazione fornite e consultare le linee guida e le normative pertinenti prima dell’utilizzo.